Emilio Del Bono, Gaia Terzulli & Gianfranco Serioli
Dante e la politica
"Però, se 'l mondo presente disvia, in voi è la cagione"
Borgo San Giacomo
Cimitero prenapoleonico
Venerdì 06 Giugno 2025 ore 20:30
La politica trasuda da molte opere di Dante, perché egli è un politico: lo è prima, attivamente, nella sua Firenze, e continua ad esserlo poi, in esilio, come teorico e come ambasciatore. La politica per lui non cede mai al suo compito primo, quello di garantire l’armonica convivenza delle persone. E così, quando gli esce il desolato lamento “Ahi serva Italia di dolore ostello”, sta descrivendo null’altro di quello che vede, di quello che vive sulla propria pelle e che purtroppo era già caratteristica dell’Italia. È per questo, che la sua voce è ancora forte e udibile dagli italiani di buona volontà: perché le contraddizioni che egli vede, la capacità di ideali alti, ma anche la difficoltà di perseguirli, invischiati in interessi privati e scontri partigiani, sono ancora le nostre. Di questo parleremo.